Roma, 31 mar.Il nuovo rinvio del processo ai
maro'' ''''da'' la sensazione che le autorita'' indiane continuano a
strumentalizzare la presenza dei nostri militari durante la campagna
elettorale''''. Lo afferma all''Adnkronos Giulio Terzi, diplomatico ed ex
ministro Esteri, commentando l''ulteriore rinvio al 31 luglio
dell''udienza che riguarda i due maro'' italiani da parte della Corte Speciale Indiana.
maro'' ''''da'' la sensazione che le autorita'' indiane continuano a
strumentalizzare la presenza dei nostri militari durante la campagna
elettorale''''. Lo afferma all''Adnkronos Giulio Terzi, diplomatico ed ex
ministro Esteri, commentando l''ulteriore rinvio al 31 luglio
dell''udienza che riguarda i due maro'' italiani da parte della Corte Speciale Indiana.
''''L''India -spiega Terzi- vuole dimostrare che e'' un grande paese
che puo'' utilizzare le regole del diritto internazionale a suo
piacimento, soprattutto nei rapporti con uno dei piu'' importanti paesi
del mondo del G7, cioe'' l''Italia, che ha tradizionalmente fatto come
elemento centrale della politica estera il rispetto del diritto
internazionale, della liberta'' di navigazione dei mari e della convenzione del diritto del mare".
Secondo Terzi la possibilita'' di riportare in Italia i due fucilieri di Marina trattenuti in India esiste ancora ma "bisogna fare i passi giusti e non zizzagare, mantenere una linea coerente e definita". Insomma, per riportare Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in Italia, bisogna, secondo l''ex ministro degli Esteri,
"avviare l''arbitrato, chiedere al tribunale di Amburgo la nomina di un
membro del collegio arbitrale che l''India non vuole nominare e portare
formalmente la questione al Consiglio di Sicurezza continuando una
azione quotidiana in tutte le capitali, a cominciare da Washington, e
in tutte quelle europee".Quello che e'' avvenuto riguardo la vicenda dei due
maro'' italiani "pregiudica la liberta'' di navigazione dei mari, il
principio fondamentale della giurisdizione su navi di bandiera in alto
mare, ed e'' un vulnus alla sicurezza dei nostri uomini impegnati in
operazioni di pace nel mondo", sottolinea Terzi per il quale "la
decisione di esautorare la Nia, l''agenzia antiterrorismo indiana,
dalle indagini del caso che vede imputati i due fucilieri della Marina
e'' stato un piccolissimo passo avanti nell''intera vicenda, e chiarisce
solo quello che il buon senso avrebbe dovuto indicare sin dall''inizio:
che si tratta di militari italiani impegnati in un''azione di antipirateria e quindi non aveva nessun senso, ne'' logico ne''
giuridico, una impostazione del genere".
che puo'' utilizzare le regole del diritto internazionale a suo
piacimento, soprattutto nei rapporti con uno dei piu'' importanti paesi
del mondo del G7, cioe'' l''Italia, che ha tradizionalmente fatto come
elemento centrale della politica estera il rispetto del diritto
internazionale, della liberta'' di navigazione dei mari e della convenzione del diritto del mare".
Secondo Terzi la possibilita'' di riportare in Italia i due fucilieri di Marina trattenuti in India esiste ancora ma "bisogna fare i passi giusti e non zizzagare, mantenere una linea coerente e definita". Insomma, per riportare Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in Italia, bisogna, secondo l''ex ministro degli Esteri,
"avviare l''arbitrato, chiedere al tribunale di Amburgo la nomina di un
membro del collegio arbitrale che l''India non vuole nominare e portare
formalmente la questione al Consiglio di Sicurezza continuando una
azione quotidiana in tutte le capitali, a cominciare da Washington, e
in tutte quelle europee".Quello che e'' avvenuto riguardo la vicenda dei due
maro'' italiani "pregiudica la liberta'' di navigazione dei mari, il
principio fondamentale della giurisdizione su navi di bandiera in alto
mare, ed e'' un vulnus alla sicurezza dei nostri uomini impegnati in
operazioni di pace nel mondo", sottolinea Terzi per il quale "la
decisione di esautorare la Nia, l''agenzia antiterrorismo indiana,
dalle indagini del caso che vede imputati i due fucilieri della Marina
e'' stato un piccolissimo passo avanti nell''intera vicenda, e chiarisce
solo quello che il buon senso avrebbe dovuto indicare sin dall''inizio:
che si tratta di militari italiani impegnati in un''azione di antipirateria e quindi non aveva nessun senso, ne'' logico ne''
giuridico, una impostazione del genere".
Ma questo "non e'' che un piccolissimo passo avanti avvenuto
perche'' in queste ultime settimane c''e'' stata la decisione del governo
italiano di adire le vie internazionali per risolvere il caso. Ora -
rimarca - questa procedura deve essere perseguita con la massima
fermezza, perche'' se c''e'' stato questo primo timido risultato e''
soltanto grazie all''apertura della questione sul piano internazionale
che puo'' aprire delle prospettive concrete per riportare i nostri
militari fuori dall''India ed evitare l''inizio di un processo che e''
perche'' in queste ultime settimane c''e'' stata la decisione del governo
italiano di adire le vie internazionali per risolvere il caso. Ora -
rimarca - questa procedura deve essere perseguita con la massima
fermezza, perche'' se c''e'' stato questo primo timido risultato e''
soltanto grazie all''apertura della questione sul piano internazionale
che puo'' aprire delle prospettive concrete per riportare i nostri
militari fuori dall''India ed evitare l''inizio di un processo che e''
del tutto illegittimo".
fonte Adnkronos